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ALBERT MEYERING
(Amsterdam, 1645 - 1714)


Mercurio e le Ninfe
Ritorno dalla caccia


Coppia di oli su tela, cm 202x195


Il pittore ed incisore olandese, nato e morto ad Amstedam, appartiene alla ricca
schiera di maestri nordici che a Roma trovarono la loro primaria fonte di ispirazione (il Meyering fu infatti nell’Urbe tra il 1675 e il 1676): l’idillio della campagna laziale, il gusto per la mitologia, la veduta con elementi architettonici capricciosamente ispirati all’antico sono tutti motivi ricorrenti, originalmente rielaborati dal nostro maestro nel solco del grande precedente costituito da Nicolas Poussin.
Le due ampie tele, curiosamente tendenti alla forma quadrata, appaiono di primo
acchito realmente maestose, per la vastità delle visuali rappresentate e la
monumentalità eccezionalmente accentuata delle quinte arboree, definite attraverso una gamma cromatica e una ricerca di insieme e  dettagli che può ricordare i migliori esempi del già citato Poussin, ma anche di Claude Lorrain e del Van Bloemen, l’Orizzonte; lo scenario è, nella prima tela, aperto a un golfo marino, laddove nella seconda è accentuato, attraverso il sapiente utilizzo di tonalità fredde, uno scenario montuoso; in ambedue, i cieli appaiono di un naturalismo sorprendente, accentuato da una luce che parrebbe rasentare l’effetto del “plein-air”.
Né risulta trascurabile l’attenzione alle singole “figurine”, vibranti nel dinamismo, barocco e classico al contempo, dei panneggi, e nella veloce stesura cromatica (qui il Meyering dimostra assoluta indipendenza dalla maniera poussiniana); l’ascendente nordico, qui fiammingheggiante, del primo piano nel Mercurio e le Ninfe, è lampante se si osserva la descrizione minuziosa dei singoli, variopinti fiori.

 

Albert Meyering